Campo invernale per bambini cardiopatici

Una settimana molto speciale è stata vissuta recentemente da 15 bambini con un difetto cardiaco congenito intorno al Monte Cavallo.

Secondo il presidente di Cuore di bimbo Ulrich Seitz, l’obiettivo era quello di rafforzare l’autostima e la fiducia in se stessi dei giovani cardiopatici.

Insieme alla simpatica organizzazione “UISP” di Bolzano, che ha messo a disposizione educatori sportivi per supportare il medico responsabile del campo invernale, la dottoressa Alice Pozza, la quarta edizione dell’iniziativa ha riguardato la sperimentazione dei limiti sotto supervisione clinica. L’obiettivo, secondo Seitz, è che questi giovani siano più coraggiosi nell’affrontare il difetto cardiaco. Il progetto altoatesino, che durante la quarta edizione è stato accompagnato intensamente da esperti del Centro tedesco per il cuore e dell’Università tecnica di Monaco di Baviera, è diventato “autonomo”, vale a dire che la parte altoatesina è in grado di organizzare da sola l’assistenza attenta in montagna con i propri esperti. Dopo il campo, sia i bambini che gli esperti erano positivi: “I bambini erano davvero felici di vedere che potevano fare così tanto sport. Per alcuni di loro, questa era una nuova esperienza. Si sono resi conto che non sono stati percepiti come ‘limitati’ in questo evento e che possono sicuramente padroneggiare le sfide. Così abbiamo raggiunto il nostro obiettivo“, spiega la dottoressa Alice Pozza, che è diventata una grande sostenitrice dell’associazione Cuore di bimbo. 

Il medico specialista Alice Pozza con Elisa Varotto si prepara per una nuova “giornata di formazione”.

L’associazione Cuore di bimbo sottolinea che i bambini con malattie cardiache hanno spesso dei deficit rispetto ai coetanei sani, soprattutto nell’area delle abilità motorie grossolane. Al contrario, hanno spesso un vantaggio nelle abilità motorie fini. Questo vale anche per i bambini con altre malattie, come i bambini con il cancro o l’asma. I deficit possono essere molto ben compensati o addirittura eliminati con un adeguato supporto psicomotorio.

Le famiglie colpite chiedono che anche in Alto Adige le circa 13.000 persone con un difetto cardiaco congenito possano usufruire di misure riabilitative pratiche e regolari, come avviene da tempo per il trattamento delle persone dopo un infarto. Infine, l’acuta carenza di personale specializzato a tutti i livelli rimane un motivo di preoccupazione, che dipinge un quadro desolante per la futura cura dei giovani pazienti cardiaci in particolare. Seitz spera, infine, che vengano finalmente raggiunte convenzioni con centri cardiologici di eccellenza nei paesi di lingua tedesca, per non rischiare un collo di bottiglia assoluto. 

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